Riformatore anabattista olandese. Presi gli ordini nel 1524, divenne parroco di
Witmarsum. A seguito delle persecuzioni degli anabattisti olandesi, e in
particolar modo dopo il massacro di Münster (1535), si concretizzò
il suo distacco dalla Chiesa di Roma, fino alla rottura totale che lo
portò, nel 1536, a farsi ribattezzare secondo il rito anabattista. Da
quel momento
M., nonostante fosse stato condannato a morte, si
impegnò in una vasta opera di proselitismo. Dotato di notevoli
capacità organizzative, riuscì a riordinare e a rafforzare le file
dell'anabattismo nell'Europa nord-occidentale, divenendo il capo riconosciuto
della maggioranza degli anabattisti olandesi. Nel 1539 pubblicò la sua
opera più importante,
Il Fondamento della dottrina cristiana,
testo essenziale per comprendere l'anabattismo e, più in particolare, la
corrente moderata, che da lui prese il nome di
mennonnita
(V. MENNONITI). La dottrina di
M., basata
su una cristologia sostanzialmente ortodossa e su una concezione
congregazionalistica della Chiesa, si caratterizzava per il rifiuto del
Battesimo dato ai neonati, il rifiuto della violenza e del giuramento. Grazie
all'opera di
M. l'anabattismo poté sopravvivere come religione
organizzata (Witmarsum, Frisia occidentale 1496 - Wüstenfeld, Oldesloe,
Holstein 1559).